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Assegno unico 2023, come richiederlo

Assegno unico 2023 rinnovo

Dal 2022 è stato introdotto l’Assegno unico, una misura che ha rivoluzionato il precedente sistema di agevolazioni per i figli a carico, sostituendo il regime delle detrazioni per figli a carico con la misura dell’Assegno unico universale. Anche per il 2023 al momento la misura è confermata ma dovrà essere richiesto un nuovo Modello ISEE 2023 al fine di confermare o rideterminare la misura dell’assegno. Ma come funziona e a chi spetta? Di seguito proviamo a rispondere ed a fornire informazioni e chiarimenti utili rispetto alla normativa vigente.

Assegno unico 2023, come funziona e a chi spetta

Ha fatto il suo debutto nella primavera del 2022. Si tratta di una misura che verrà rinnovata anche per il prossimo anno, ma come funziona tale procedura? Come si richiede e chi spetta? Andiamo con ordine.

A chi spetta? Ai cittadini italiani, extra comunitari con permesso di soggiorno e cittadini europei con figli a carico dal settimo mese di gravidanza fino ai 21 anni di età. Nello specifico tale misura ha sostituito quelle precedenti, come:

  • detrazioni Irpef per figli a carico;
  • assegni per famiglie numerose;
  • assegni per figli minori;
  • bonus Bebè;
  • premio nascita;
  • fondo natalità per garanzie sui prestiti.

Può richiederlo chiunque, anche disoccupati, lavoratori autonomi e liberi professionisti. L’assegno, è meglio precisarlo, viene riconosciuto a entrambi i genitori e viene diviso in egual misura. Unico requisito da dover rispettare per ottenere Assegno unico 2023 è un Isee non superiore ai 50 mila euro.

Quale è l’importo dell’Assegno unico 2023

Per quanto riguarda la somma di denaro mensilmente ricevuta, non c’è un calcolo effettivo da fare, in quanto tutto è definito dalle fasce ISEE e dalla presenza di figli a carico fino al 21esimo anno di vita. Più l’ISEE sarà basso e più l’importo ricevuto sarà alto.

Dal prossimo anno non sarà necessario fare domanda per l’assegno unico a meno che non ci siano variazioni dei requisiti della famiglia ovvero:

  • maggior numero di figli;
  • raggiungimento dell’età che li esclude dall’accesso (22 anni);
  • modifica dell’Isee cioè variazioni di reddito o del patrimonio del nucleo familiare

Vale la pena anche sottolineare che l’assegno unico, come le altre prestazioni INPS, è correlato all’andamento dell’inflazione.

Quindi visto il recente forte innalzamento dell’indice dei prezzi degli ultimi mesi, a gennaio 2023 l’importo mensile sarà rivalutato almeno del 9% (ipotesi di tasso a annuale 2022), anche senza alcuna modifica normativa

Il valore dell’assegno unico mensile dovrebbe passare quindi:

  • da 175 euro a 196 euro, per le famiglie con ISEE a 15mila euro
  • da 50 a 55 euro mensili, per chi ha un Isee superiore a 40mila euro.

Va detto che comunque anche le soglie ISEE di accesso potrebbero essere rivalutate.

Inoltre per chiunque abbia figli disabili a carico, recentemente è stato aumentato da 50 a 80 euro l’importo. Questo vale per un’età compresa tra i 18 e i 21 anni. È una ottima notizia per fare fronte alle spese di cura e mantenimento del figlio con disabilità.

Il disegno di legge di Bilancio, prevede che alle famiglie con figli di età inferiore a un anno, gli importi di AU saranno erogati con una maggiorazione del 50%. Il medesimo incremento
potrebbe essere riconosciuto ai nuclei con tre o più figli di età compresa tra uno e tre anni per livelli di ISEE fino a 40.000 euro.

sono state introdotte novità nell’indicazione dei “Familiari a carico” a seguito della revisione della disciplina delle detrazioni per carichi di famiglia che prevede, da marzo 2022, l’introduzione dell’Assegno unico universale per i figli a carico fino all’età di 21 anni.

Poniamo alla vostra attenzione una particolare situazione legislativa creatasi con l’introduzione della nuova normativa:

Assegno unico universale per figli di età compresa tra 18 e 21 anni.

L’assegno unico universale spetta in presenza di figli fino ai 21 anni. Tuttavia, mentre è attribuito “automaticamente” in presenza di figli con meno di 18 anni, per i figli con età compresa tra 18 e 21 anni è riconosciuto solamente se il figlio si trova in una delle seguenti condizioni:

  • frequenta un corso di formazione scolastica o professionale, ovvero un corso di laurea;
  • svolge un tirocinio ovvero un’attività lavorativa e possieda un reddito complessivo inferiore a 8.000 euro annui;
  • è registrato come disoccupato e in cerca di un lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego;
  • svolge il servizio civile universale.

Considerando che l’art. 12, comma 1, lett c), TUIR, prevede il riconoscimento delle detrazioni per figli a carico con età superiore a 21 anni, potrebbero verificarsi delle situazioni in cui il genitore, con figlio di età compresa tra i 18 e 21 anni, non beneficia né delle detrazioni di cui al citato articolo 12, TUIR, né dell’assegno unico.

Assegno in caso di genitori separati

Ovviamente nessuna famiglia italiana vive le stesse problematiche e situazioni. Può capitare, quindi, che due genitori siano separati. In questo caso anche per l’Assegno unico 2023, con affido dei figli, la somma viene divisa a metà. Questo perché si presuppone che entrambi si prendano cura della prole e la domanda va presentata da chi convive con i figli e utilizzando anche il codice fiscale dell’ex coniuge. Se manca la validazione del genitore non richiedente, il pagamento verrà assegnato al 50% al solo genitore richiedente.

Quando presentare la richiesta di Assegno Unico

A partire dal 1° marzo 2023, le domande di assegno unico già presentate che non siano:

  • respinte;
  • revocate:
  • decadute;
  • o oggetto di rinuncia da parte del richiedente

continueranno ad essere erogate d’ufficio senza la necessità di presentare nuova domanda a condizione che i requisiti richiesti rimangano soddisfatti.

L’ ISEE in corso di validità al 31 dicembre 2022 continua a essere utilizzato per la determinazione degli importi relativi alle mensilità di gennaio e febbraio 2023.

Si ricorda di procedere alla presentazione della nuova DSU per l’anno 2023, per ottenere a partire dal mese di marzo gli importi più elevati dell’AUU sulla base dell’attestazione ISEE 2023.

Nel caso in cui, rispetto alle condizioni dichiarate in precedenza, si dovessero verificare delle variazioni è necessario modificare tempestivamente la domanda già presentata.

In assenza di variazioni segnalate dal richiedente, ma che potrebbero essere intercettate in automatico dalle procedure dell’Istituto, l’assegno unico, verrà erogato alle medesime condizioni in essere già verificate nel corso delle precedenti istruttorie

Le domande presentate entro il 30 giugno 2023 danno diritto al riconoscimento degli arretrati a partire da marzo dello stesso anno; al contrario se presentate dopo 1° luglio avranno decorrenza dal mese successivo a quello della domanda stessa

Presentazione e rinnovo DSU ed ISEE 2023

Sarà necessario presentare una DSU aggiornata nei seguenti casi:

  • nascita figli;
  • variazione disabilità del figlio;
  • variazioni frequenza scolastica/corso formazione figlio maggiorenne (18-21 anni);
  • eventuali separazioni/coniugio dei genitori;
  • variazioni delle maggiorazioni;
  • variazioni modalità di pagamento.

Sussiste sempre l’onere di procedere alla presentazione di una nuova DSU per l’anno 2023 per ottenere a partire dal mese di marzo gli importi dell’assegno unico adeguati sulla base
dell’attestazione ISEE 2023; si precisa inoltre che in assenza di nuova DSU il pagamento sarà calcolato con gli importi minimi.

Le attestazioni ISEE presentate entro il 30 giugno, consentiranno di ricevere gli importi adeguati e quindi i relativi arretrati.

Come presentare domanda Assegno unico 2023

Passiamo alla parte che più interessa, ovvero come si presenta domanda per Assegno unico 2023? Prima di presentarla è opportuno fare un check-up della documentazione necessaria per far sì che vada a buon fine. In primis c’è bisogno di fare l’ISEE. Si tratta di uno strumento fondamentale per avere bonus e aiuti di ogni tipo, in quanto l’INPS va ad analizzare la propria situazione economica e lì decide se si può ottenere oppure no. L’Isee lo si può richiedere a qualsiasi CAF, in modo da rendere la procedura più facile. La domanda per Assegno unico 2023 può essere fatta tramite un Patronato.

In alternativa il contribuente può procedere a presentare sia l’ISEE che la domanda di Assegno tramite il proprio SPID sul portale INPS.

È sempre consigliabile rivolgersi ad un Caf o un Patronato per non commettere errori.

Reddito di cittadinanza e assegno unico, due misure che possono convivere

L’Assegno unico 2023, al momento è compatibile con il sussidio. Quindi, chiunque percepisca il reddito può fare domanda, ricevendolo in maniera congiunta.

Nelle more dell’approvazione della Legge di Bilancio, è possibile che l’erogazione dell’assegno unico verrà scorporato dal Reddito di cittadinanza, pertanto i nuclei percettori dovranno presentare apposita domanda di assegno unico.

Tempi erogazione

L’assegno unico 2023 ha valenza annuale, quindi per 12 mesi le famiglie italiane. Viene erogato dal settimo mese di gravidanza e vale fino al 21esimo anno d’età del figlio. È da sottolineare come sia necessario fare domanda quanto prima per chi non lo avesse ancora richiesto per ricevere dal mese successivo alla domanda la quota spettante.

I figli maggiorenni possono richiedere di ricevere la cifra direttamente sul proprio conto, senza passare per quello dei genitori.

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Redazione CAF Fenalca
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