Ancora pochi giorni per richiedere l’indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa (Iscro). Si tratta di un sostegno economico destinato ai professionisti iscritti alla Gestione separata Inps, pensato per offrire una boccata d’ossigeno a chi si trova in un periodo di calo dell’attività o di riduzione del reddito. C’è tempo fino al 31 ottobre per fare domanda e ottenere fino a 800 euro al mese. Vediamo tutte le info.
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Cos’è e a quanto ammonta il bonus Iscro
L’Iscro garantisce un’indennità mensile da 250 a 800 euro per un periodo massimo di sei mesi consecutivi. L’importo varia in base ai redditi dichiarati negli anni precedenti, con un tetto minimo e massimo fissato per garantire una misura equa ma sostenibile.
Il contributo, infatti, corrisponde a un ottavo del reddito medio dichiarato nel biennio 2022-2023, ma non può mai superare gli 800 euro al mese. Il calcolo dell’indennità si basa su una formula semplice: Iscro = (Reddito medio 2022-2023 ÷ 8).
Chi può richiederlo
Il bonus Iscro è riservato ai titolari di partita Iva iscritti alla Gestione separata Inps che non percepiscono altre forme di reddito, come pensioni o l’Assegno di inclusione (Adi). Per ottenere l’indennità è necessario che:
- il reddito 2024 non superi 12.000 euro;
- la cifra sia inferiore al 70% della media dei redditi percepiti nel 2022 e 2023;
- la partita Iva sia attiva da almeno tre anni;
- il richiedente sia in regola con i versamenti contributivi;
- non abbia già ricevuto l’Iscro nel 2024.
Chi nel 2024 aveva presentato domanda ma l’ha vista respinta può comunque riprovare quest’anno, se nel frattempo sono cambiate le condizioni reddituali.
Come fare domanda
Le domande per l’Iscro 2025 si sono aperte il 16 giugno scorso e sarà possibile inoltrarla fino a venerdì 31 ottobre 2025. La richiesta può essere presentata in diversi modi:
- online, accedendo al portale Inps con Spid, Cie o Cns;
- tramite un patronato (i nostri uffici sono a disposizione);
- presso una sede territoriale dell’Inps;
- oppure chiamando il Contact center dell’Istituto.
Non serve allegare documenti sul reddito: basta un’autocertificazione. Sarà poi l’Inps a verificare la veridicità delle informazioni incrociando i dati con l’Agenzia delle Entrate. Se le informazioni sui redditi sono già disponibili nei sistemi Inps, verranno automaticamente inserite nella procedura.