Assegno unico, se non presenti l’ISEE entro il 30 giugno perdi gli arretrati

Assegno unico, se non presenti l'ISEE entro il 30 giugno perdi gli arretrati

Scadenza imminente per i beneficiari dell’Assegno Unico Universale: chi non rinnova l’ISEE entro il 30 giugno 2025 rischia di perdere gli importi maggiorati e gli arretrati. Lo ricorda l’INPS nella circolare n. 33 del 2025, dove sono riportate le istruzioni operative e le nuove tabelle aggiornate per l’anno in corso.

L’assegno, introdotto dal D.lgs. n. 230/2021, è stato rivalutato sulla base della variazione ISTAT pari allo 0,8%. Per ricevere l’importo corretto, calcolato in base alla reale situazione economica del nucleo familiare, è indispensabile presentare una nuova Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) per l’anno 2025.

Assegno unico: cosa succede senza aggiornamento ISEE

Chi non presenta l’ISEE aggiornato riceverà l’importo minimo dell’assegno a partire da marzo 2025, con il rischio concreto di perdere centinaia di euro all’anno. Tuttavia, se la DSU viene trasmessa entro il 30 giugno 2025, l’INPS provvederà a ricalcolare gli importi e a versare gli arretrati relativi ai mesi di marzo, aprile, maggio e giugno.

Oltre quella data, invece, gli importi non verranno più retroattivamente integrati: si continuerà a ricevere solo la cifra minima prevista per legge.

Assegno unico: chi deve aggiornare e come farlo

Non è necessario presentare una nuova domanda per chi negli anni passati ha già beneficiato dell’Assegno unico e la cui richiesta non sia mai stata respinta, decaduta, revocata o oggetto di rinuncia. In questi casi l’erogazione continuerà d’ufficio, ma sarà comunque obbligatorio presentare una nuova DSU per beneficiare dell’importo calcolato in base al nuovo ISEE.

La DSU può essere inviata tramite:

Sono disponibili sia la modalità ordinaria sia quella precompilata, accessibile tramite SPID, CIE o CNS.

Variazioni che richiedono aggiornamenti

In alcuni casi specifici, oltre alla DSU è necessario modificare anche la domanda stessa dell’Assegno unico. Tra questi:

  • nascita di un nuovo figlio;
  • riconoscimento o modifica della condizione di disabilità;
  • cambiamenti nella frequenza scolastica o formativa per figli tra i 18 e i 21 anni;
  • separazioni, convivenze o modifiche nell’accordo di ripartizione dell’assegno tra i genitori;
  • cambiamenti nelle modalità di pagamento o nelle condizioni per maggiorazioni previste dalla normativa vigente.

Nuovi beneficiari: come fare domanda

Chi non ha mai richiesto l’Assegno unico, o la cui domanda è stata respinta, decaduta, revocata o rinunciata, dovrà presentare una nuova richiesta tramite:

  • il portale INPS;
  • il Contact Center (803.164 da rete fissa, 06.164.164 da mobile);
  • un CAF o patronato.

Le domande presentate entro il 30 giugno danno diritto agli importi a partire da marzo 2025. Oltre tale termine, il beneficio decorrerà dal mese successivo alla presentazione.

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Immagine di Redazione CAF Fenalca
Redazione CAF Fenalca

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