L’estate 2025 segna un passaggio cruciale per circa 400mila famiglie italiane beneficiarie dell’Assegno di Inclusione (ADI). A giugno, infatti, per molti nuclei familiari sono scaduti i 18 mesi di sostegno economico previsti dalla normativa introdotta con il Decreto Lavoro 2023, che ha sostituito il Reddito di Cittadinanza. Ma attenzione: il pagamento può riprendere, a condizione di presentare domanda di rinnovo.
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Assegno inclusione, chi riceverà (e chi no) l’assegno a luglio
Secondo il calendario INPS, i pagamenti di luglio sono fissati per martedì 15 e lunedì 28. Il 15 luglio toccherà a chi accede per la prima volta all’ADI dopo aver firmato il Patto di Attivazione Digitale (PAD) a giugno. Il 28 luglio, invece, arriveranno i pagamenti per chi già percepisce l’assegno e continua a mantenere i requisiti.
Ma per le famiglie che hanno raggiunto la soglia dei 18 mesi di fruizione, in gran parte quelle che hanno iniziato a ricevere il sostegno da gennaio 2024, luglio segnerà uno stop. Per loro, il pagamento riprenderà solo dopo aver presentato domanda di rinnovo e osservato un mese di sospensione, come stabilito dalla normativa.
Come funziona il rinnovo e quando riprendono i pagamenti
Il rinnovo dell’ADI non è automatico: occorre presentare una nuova domanda tramite il sito INPS, assicurandosi di rispettare i requisiti aggiornati, tra cui un ISEE non superiore a 10.140 euro e un reddito familiare entro i 6.500 euro annui (parametri alzati dalla Legge di Bilancio 2025).
Chi invia la richiesta di rinnovo a luglio vedrà il primo pagamento del nuovo ciclo arrivare ad agosto, coprendo le successive 12 mensilità. Attenzione però: presentare la domanda in ritardo, ad esempio a settembre, comporterebbe uno stop prolungato, con i pagamenti che ripartirebbero solo da ottobre.
Importi aggiornati e contributo extra
Per il 2025, l’importo massimo annuale dell’ADI è stato aumentato a 6.500 euro, con un eventuale contributo aggiuntivo per l’affitto fino a 303 euro mensili. Per nuclei composti solo da over 67 o da over 67 con disabili, i massimali salgono rispettivamente a 8.190 e 1.950 euro annui.
Va inoltre ricordato che l’assegno di inclusione viene accreditato sulla Carta di Inclusione, utilizzabile per spese di prima necessità, ma con limiti su acquisti online e giochi d’azzardo. Il saldo può essere consultato presso ATM Postamat, sportelli postali o tramite i numeri verdi dedicati.
Un dettaglio importante: chi riceve l’ADI non ottiene automaticamente anche l’Assegno Unico per i figli a carico, come invece avveniva con il Reddito di Cittadinanza. Per ricevere anche questo beneficio è necessario presentare un’apposita domanda all’INPS.